UN BUCO CON DUE CANZONI INTORNO |
Capitolo 4 - Le funzioni del 45 Giri |
Abbiamo visto insieme l'alba dei 45 giri, ne abbiamo ripercorso i primi mesi di vita, fino al 1954, l'anno del decollo. Potremmo continuare a sfornare dati su dati, a raccontare come si è sviluppato il disco negli anni a seguire: di come Casa Ricordi, dal 1808 e fino al 1958 solo editore di partiture musicali, abbia deciso in quell'anno di iniziare a produrre dischi (Jannacci, Gaber, Paoli, Vanoni sono i primi nomi usciti); di come anche la Durium abbia cominciato un lungo cammino di importazione e produzione diretta di giovani artisti pop e rock (dal '55 al '58 pubblicava prevalentemente folk romagnolo e melodia napoletana); infine di quanto siano state importanti la RCA e la Carisch per lo sviluppo del Rock'n'Roll, la “musica del Diavolo” per dirla con i puritani dell'epoca. La verità è che nessuno mai parla delle FUNZIONI del 45 giri, di come e quanto sia penetrato, radicato, intrecciato alla vita e ai costumi degli italiani. Partiamo da un assunto: su 45 giri è stato pubblicato di tutto. E non è tanto per dire. Per “tutto” intendo qualunque evento della vita quotidiana. Per corroborare questa affermazione basta notare che oltre a tutto lo scibile musicale sul nostro dischetto leggero si annoverano le seguenti categorie: a) arringhe politiche ed elettorali; b) canti di Natale; c) benedizioni papali, rosari collettivi, litanie e preghiere varie; d) collane di poesie, dialettali e in lingua italiana; e) canti politici rivoluzionari (I Dischi del Sole); f) fiabe e favole assortite; g) sigle televisive e colonne sonore cinematografiche; h) rappresentazioni teatrali, commedie, sketch, scenette comiche, cabarettisti, imitatori, barzellettieri; i) collane di suoni per sonorizzare; j) dischi pubblicitari; k) cantastorie: il più collezionato oggi è Franco Trincale, siculo di origine ma adottato da Milano qualche decennio fa, che oggi come allora trascrive in forma canzone la cronaca nera e bianca del tempo; ma ricordo volentieri anche Nonò Salomone, sempre siculo, uno degli ultimi a tramandare la storia della Baronessa di Carini; inoltre Otello Profazio e Ciccio Busacca, altri campioni della musica extra-culta. l) dischi didattici (corsi di lingua, di “ortografia e pronunzia”, di danza moderna, di trucco e parrucco per signore); m) registrazioni mediche (famoso è la collana edita dalla Philips con l'incisione di diversi tipi di battito cardiaco); n) inni nazionali, italiani e di tutto il mondo; o) dischi pubblicitari delle Pro Loco; p) suoni della natura; q) fotoromanzi sceneggiati e interpretati su disco; r) concerti di campane; s) documenti sonori (L'uomo nello Spazio, Le Voci della Guerra, ecc.); t) interviste giornalistiche in presa diretta. Insomma, un iride di temi che abbraccia l'intero ventennio 1960-1980 in cui si è sviluppato, e che tocca molti punti nevralgici della vita di ciascuno: dall'orientamento religioso a quello politico, dalle mancanze linguistiche a quelle culturali, dalla voglia di evadere all'impegno sociale. Perché la discografia, dalle major alle piccole etichette indipendenti, ha sentito l'esigenza di incidere “altro” su 45 giri, oltre alla musica? Perché, soprattutto nei Sessanta, il nostro protagonista era il media per eccellenza. La televisione aveva un coefficiente di penetrazione e una velocità di esecuzione imbattibili, la radio era ancora una voce forte nonostante la tv; ma il 45 giri entrava con nonchalance nelle case degli italiani e lì restava, anche se non era frutto di una scelta ma veniva regalato in promozione o per propaganda. La tv recitava tutti i giorni le sue litanie pubblicitarie, ma i messaggi avevano bisogno di essere ripetuti per colpire la memoria; i dischi – ripeto – entravano in casa fisicamente, come (e anche con) i giornali. Questa era la loro importanza. In realtà la pratica pubblicitaria o di testimonianza documentale delle incisioni risale agli Anni Venti del secolo scorso. Due esempi: “L'ora del Campari”, tirata fuori dalla nebbia nell'ultimo spot del rosso aperitivo, venne incisa nel 1929 dal cantante di regime Crivel; gli ordini del giorno e i messaggi ufficiali del Regio Comando Militare durante la I Guerra Mondiale venivano riprodotti di fronte ai battaglioni schierati da un grammofono a 78 giri. Dal 1960 in poi si sviluppò molto l'idea dei concorsi legati ai giovani cantanti emergenti (Mina, Gianni Meccia, Rita Pavone, ecc.). Sul retro de “I tuoi vent'anni” di Sergio Endrigo (Tavola Rotonda, 1960) si legge: “Jole Veneziani, la grande sarta milanese, dopo aver ascoltato questo disco ha detto a Endrigo: <<Mi trovi la ragazza dei 'tuoi vent'anni' e io le regalerò il più bell'abito da ballo che abbia mai fatto>>”. Si specifica oltre che non è un concorso, ma di fatto lo è: bisogna inviare una lettera con un “simbolo dei vent'anni”, che Endrigo dovrà scegliere fra tutti - si legge - “entro il 30 aprile 1961”. La prescelta diventerà... la nuova Cenerentola. Un discorso a parte nella categoria “altro” dei 45 giri meritano senz'altro i Dischi del Sole, fortemente schierati politicamente ma che hanno prodotto tanta parte di quella musica non scritta e fino a quel momento tramandata solo oralmente – cito a memoria le canzoni popolari regionali, i canti del lavoro, i canti politici, i canti religiosi, le canzoni da osteria - che altrimenti si sarebbe persa nelle pieghe del tempo. La collana, che consta di oltre 200 45 giri usciti con la sigla DS, annovera persino un disco didattico per l'infanzia su “come nascono i bambini”. La promozione e divulgazione dei Dischi del Sole, distribuiti principalmente da Ricordi e Vedette, fu merito anche di un ricercatore instancabile: Michele L. Straniero, scomparso nel 2000 e che qui ricordo con affetto come uno dei più impegnati e appassionati docenti di Storia della musica extra-colta. La parabola del 45 giri è così partita dalla funzione di puro ascolto, passando per quella coreutica (il ballo, le feste con gli amici a tempo di Hully Gully) e finendo col fungere da comunicatore per eccellenza. L'esempio massimo di quanto il 45 giri sia divenuto nel tempo parte integrante della vita di tutti è il Mio Disco. Nelle stazioni ferroviarie e presso quelle di servizio sulle autostrade fu possibile, a cavallo tra il 1969 e il '70, introdurre cento Lire in una macchinetta e incidere, con un microfono integrato nell'apparecchio, un 45 giri in formato 5 pollici con un messaggio di circa un minuto da spedire ai propri cari. Era l'antesignano degli SMS di oggi. L'esperimento non ebbe gran seguito, però: l'apparecchio fu ritirato dal mercato nel giro di pochi mesi. A partire dal 1960 il 45 giri era diventato un veicolo pubblicitario formidabile, sia per i prodotti di largo consumo che per località turistiche, night club, operazioni editoriali, pièce teatrali e quant'altro necessitasse di un lancio verso il grande pubblico. I canali di distribuzione furono molteplici. Venne inventato il famoso Flexi Disc, che conteneva una o al massimo due canzoni e che veniva allegato ai prodotti di consumo, come la Cera Grey o l'Invernizzina. Non si contano le aziende, dalle più piccole alle holding, che ne fecero uso; né, a dire il vero, le copie stampate, sull'ordine di qualche decina di milione. Un altro canale fu l'edicola, a partire dal famoso “Musichiere” televisivo a cui era abbinato, settimana per settimana, un disco flexi venduto con la rivista omonima. Poi c'erano anche gli omaggi, fatti alla cassa dei grandi magazzini o spediti per posta a un campione di persone. I dischi con la dicitura “Omaggio” erano fuori commercio e non pagavano il 18% di I.G.E., che poi fu sostituita da un'I.V.A. lievitata negli Anni Settanta al 20%. Nel file audio che vi presento questa settimana qualcuno riconoscerà uno dei dischi pubblicitari più curiosi in assoluto, che proprio a 45 giri non può dirsi (capirete fra poco perché), ma che può annoverarsi a buon diritto in questa categoria per il formato a 7 pollici della custodia. Si tratta della... voce della Uno Fiat, uscita nel 1983. Come si vede dalle foto, la stessa copertina diventa, ripiegata su se stessa, una cassa armonica che insiste con una puntina da 78 giri su una disco che si gira con un dito grazie a un piccolo cilindro cavo posto sul vinile. L'effetto è sorprendente e molto divertente, e rende questa incisione davvero unica. Buon ascolto. 4 – continua
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Disco medico-scientifico - Questo tipo di incisione veniva spedita presso gli studi medici specializzati o data alle convention di medicina. Favola libro-disco COPERTINA: La particolarità di quest'oggetto è che il disco era...lo stesso libretto. La copertina, dove risiedeva l'incisione, non era staccabile. Quindi veniva posto sul piatto e ascoltato come un disco. Peccato che non si potesse leggere contemporaneamente! Favola libro-disco INTERNO: da notare il testo interno posizionato in modo che si potesse leggere nonostante il foro. Fiaba sonora Pisu: Questa collana venne pubblicata dalla Angelicum, Noterete che chi canta queste fantastiche filastrocche per bimbi, è lo stesso Cantastorie delle più celebre collana fiabe sonore edita dai Fratelli Fabbri. Una voce davvero indimenticabile, che ci ha lasciato per sempre in una fredda mattina dell'inverno 2004. I Dischi del Sole: all'interno un booklet che spiega in maniera molto blanda la diversità tra maschio e femmina, lasciando ovviamente all'immaginazione dei fanciulli l'atto sessuale. Mio Disco: Il Mio Disco aveva una sola facciata. Si poteva inviare a casa un messaggio durante un viaggio,come una cartolina. In realtà è stato il nonno della e-mail o degli ShortMessage (SMS) moderni. Quello qui riprodotto è un mio cimelio di famiglia, inviato da una persona cara oggi scomparsa. Playfon COPERTINA: Il Playfon "Fotoromanzo Sonoro" durò solo un paio di stagioni a cavallo tra il 1969 e il 1970 Playfon AVVERTENZA: In apertura del volumetto, le istruzioni per l'uso.
La voce della Uno! Il disco veniva distribuito presso tutte le concessionarie FIAT nei giorni del lancio pubblicitario. Al fianco l'interno montato. L'aletta che si vede ripiegata diveniva la cassa di risonanza che dava voce al disco attraverso una puntina montata su di essa. Il disco veniva girato con un dito infilato in un cilindretto. Per questo l'audio che sentirete è variabile Ascolta la Voce della Uno!
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