Archivio Editoriali - 4 Febbraio 2023 |
FESTIVAL DI SANREMO 1973. VINCE PEPPINO DI CAPRI, CELENTANO DA' FORFAIT Cari amici, riviviamo oggi il Festival di Sanremo di 50 anni fa, ovvero l’edizione del 1973. La ventitreesima edizione del Festival della Canzone Italiana, organizzata dal Comune di Sanremo con la direzione artistica di Vittorio Salvetti, si svolge a Sanremo dall’8 al 10 marzo 1973. Da questa edizione, la RAI decide di trasmettere in TV soltanto la serata finale del Festival, mentre le prime due vanno in onda alla radio. Questo provvedimento è attuato dall’ente radiotelevisivo di Stato in nome di una sorta di moralizzazione della vasta platea televisiva, per la quale si ritiene eccessivo il numero di ore dedicato dalla TV allo svago e ad un genere di programmi cosiddetti di evasione, e interesserà anche le altre superstiti manifestazioni canore. È il colpo di grazia per un Festival che già dall’anno precedente aveva dato segni di insofferenza, e, come non bastasse, altri due grattacapi si presentano agli organizzatori poco prima dell’inizio: Adriano Celentano è indisposto e non può essere a Sanremo per cantare “L’ultima chance”, inoltre si scopre che “Terra che non senti”, la canzone che avrebbe dovuto proporre la cantante folk siciliana Rosa Balistreri, non è inedita. Ne consegue che le canzoni in gara, da 32 diventano 30, dovendo eliminare la Balistreri e autoescludendosi Celentano. Le prime due serate, in onda soltanto alla radio, sono presentate da Gabriella Farinon, mentre per la finale, insieme alla Farinon, c’è anche Mike Bongiorno, molto impegnato all’epoca con il suo quiz settimanale “Rischiatutto”. Nonostante tutto, questa edizione rivela un nome nuovo della musica italiana, una voce possente che ricorda la francese Mireille Mathieu. È Gilda Giuliani, nata a Termoli nel 1954. Nel 1972, dopo diverse partecipazioni a concorsi per voci nuove, vince il concorso “Una voce per Sanremo”, indetto dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni, così ora arriva finalmente per lei la grande occasione, un’esibizione molto apprezzata dalle giurie ed anche dal pubblico degli acquirenti di dischi. La canzone si intitola “Serena”e si classifica al 5° posto nella serata finale del Festival. Purtroppo, questo resterà, almeno in Italia, il suo unico pezzo da Hit Parade, anche se continuerà a partecipare per un certo periodo ad altre gare canore. Nello stesso 1973, vince il primo premio al Festival Mondiale della Canzone Popolare di Tokio, diventando così famosissima anche in Giappone. Un’altra voce nuova che sbarca a Sanremo dopo un paio di esperienze discografiche è quella di Drupi, vero nome Giampiero Anelli, nato a Pavia nel 1947. Nel 1970, con il suo gruppo Le Calamite, con il quale si esibisce nelle balere di Pavia da alcuni anni, è scoperto dagli autori e discografici Riccardi e Albertelli. A Sanremo 1973, con “Vado via”, le giurie lo bocciano, ma la canzone diventa ben presto un successo internazionale. Nel 1974, eccolo entrare in Hit Parade con “Rimani”, proprio mentre la radio inizia a trasmettere le canzoni in gara a “Un disco per l’estate”, tra le quali c’è la sua “Piccola e fragile”. Altri successi arrivano negli anni successivi, e Drupi abbandona definitivamente il suo mestiere di idraulico, ma non il suo hobby della pesca. Si mette alla prova come cantante un certo Christian De Sica, nato nel 1951, figlio del grande attore e regista Vittorio. Più tardi seguirà le orme del padre, e negli anni Novanta inaugurerà la fortunata serie del “cinema-panettone”. Debutta come interprete sul palcoscenico del Festival, che lo aveva ospitato molte volte come autore, Roberto Vecchioni con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. In gara inoltre alcuni nomi nuovi, ma soltanto un certo Alessandro, un ragazzo 19enne cugino di Celentano, riesce ad arrivare in finale con “Tre minuti di ricordi”, mentre gli altri giovani non passano il turno, anche se qualcuno sarà ricordato per la stranezza della canzone, come Le Figlie del Vento, un gruppo tutto al femminile, che cantano “Sugli sugli bane bane”. Esclusi dalle finali, e quindi dalla diretta TV, due protagonisti di precedenti festival, ovvero Gigliola Cinquetti e Sergio Endrigo. Pubblichiamo qui di seguito uno screenshot tratto dal Radiocorriere TV che riporta l’elenco delle 32 canzoni in gara (che poi, come abbiamo detto, saranno 30) con i punteggi assegnati dalla Commissione Esaminatrice del Festival più 6 canzoni di riserva. Per cui, non si capisce per quale motivo sia stato ridotto il numero dei partecipanti a seguito dell’eliminazione di due canzoni, nonostante si avessero a disposizione ben sei riserve. Peraltro, sembra sia stato proprio Umberto Bindi, la cui canzone era tra le riserve, a segnalare il fatto che la canzone della Balistreri fosse già stata proposta qualche mese prima in una trasmissione televisiva.
Ed ecco ora la classifica finale al termine dell’ultima serata, alla quale erano state promosse 16 canzoni, dal sedicesimo al primo posto: 16. Una casa grande (Lara Saint Paul), voti 990 Se confrontiamo la classifica finale con quella che era stata elaborata dalla commissione esaminatrice (che abbiamo riportato sopra), notiamo che ci sono parecchie differenze, una su tutte l’altissimo punteggio del pezzo di Endrigo, che invece non è arrivato neppure in finale. Sembra che uno dei motivi che ha indotto Celentano a dare forfait, sia proprio la diffusione al pubblico della classifica elaborata dalla Commissione Selezionatrice, poiché questo sistema orienta preventivamente verso i motivi interpretati da Milva, Sergio Endrigo, Rosa Balistreri, I Camaleonti, Roberto Vecchioni, i Ricchi e Poveri e Peppino Gagliardi ammessi a pieni voti, 19 su 19. Celentano, invece, è risultato promosso con solo 14 voti. E vediamo ora il curioso telegramma con il quale Celentano ha comunicato agli organizzatori la sua rinuncia a partecipare al Festival: “Causa sopravvenuta piccola gastrite sono impossibilitato partecipare Festival. Medico habet consigliato cinque giorni di assoluto riposo nonostante mia preghiera darmene solo tre. Pertanto mia guarigione stando at quanto dice medico est prevista per domenica 11 marzo ore nove et trenta. “Conoscendo mia sensibilità, credo che la scintilla di questa infiammazione est scoccata nel momento in cui la commissione selezionatrice ha bocciato notori personaggi della canzone italiana senza tenere alcun conto del loro prestigioso apporto finora dato alla canzone italiana in genere et soprattutto alle varie precedenti edizioni del Festival di Sanremo. “Circa le nuove leve della canzone non credo proprio che la commissione abbia fatto veramente il loro interesse come ha voluto far credere perché io che ho sempre lottato per i giovani sono del parere che solo se affiancati a dei grossi calibri possono avere il meritato risalto. Così facendo la patriottica commissione non ha fatto altro che fare il gioco della televisione fornendole la giustificazione del rigido atteggiamento assunto nei confronti del Festival. “Sperando egualmente che la televisione modifichi il suo atteggiamento auguro a questo Festival di Sanremo che reputo sempre la manifestazione più importante della canzone italiana un grande successo. Anche se purtroppo senza la mia presenza lo vedo alquanto pallido.” “In tanti anni di lavoro – ha detto il discografico 70enne Ladislao Sugar – nessun artista da me scritturato mi ha mai fatto fare una simile figura”. Era questo il primo Sanremo in cui Celentano avrebbe dovuto difendere i colori della CBS Sugar, società che l’aveva ingaggiato dal 1° gennaio. Un inizio di collaborazione piuttosto sconcertante. Ed anche per oggi ci fermiamo qui. Appuntamento a sabato prossimo con Sanremo 1983.
Festival di Sanremo 1973: il vincitore Peppino Di Capri con i presentatori Gabriella Farinon e Mike Bongiorno (Foto da Google Immagini) ______________________________________________________________________________________ |